Cinquantaduenne murgiano. Acquario ascendente acquario. La sua esperienza artistica comincia con il disegno. Già nel 1985 studia la descrizione del corpo umano ricercando al suo interno un’analisi del caos. Poco dopo abbandona i colori e comincia a sperimentare l’utilizzo della carta e di altri materiali dai quali prendono forma le sue opere, alcune delle quali accompagnano i suoi racconti. I suoi lavori, sia i disegni che i racconti, rifiutano di fermarsi in una relazione asettica con la fruizione, e lasciano ampio spazio allo sguardo altrui. Gianni Marsico ha sempre vissuto danzando sul filo teso della fragilità dell’arte e descrivendo, secondo quanto insegnatogli da Cesare Pavese, le “stranezze di un cielo non tuo” che mette a nudo la sua realtà spesso inquieta di pugliese senza appartenenze, non solo geografiche. Appartenenze intime sono invece quelle dei suoi “altri cieli” i suoi racconti, le sue opere, il suo sguardo su di esse…

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