Bergson versus Prigogine

Due premi Nobel a confronto per uno dei temi più pregnanti della storia della Filosofia: il tempo. Attraverso la lettura di Prigogine, la rilettura della filosofia di Bergson, nella prospettiva che l’irreversibilità del tempo costituisca un principio d’ordine Universale ‘direzionato’ alla complessità, scienza mai stanca di interpretazioni. Sorgono quindi legami tra conoscenza e complessità, ordine e tempo, caos ed Universo. Attraverso l’esposizione delle più grandi teorizzazioni sul tempo, uno sguardo al ruolo del sapere e della scienza in un mondo dove la natura e la materia celano le risposte più interessanti per l’uomo moderno, l’uomo che ha conosciuto il disincanto, che invece di trasformarsi in sentimento struggente diventa il punto da cui osservare il nuovo mondo, quel mondo che si apre ad infinite complessità. Vi è quindi necessità di complessità nella conoscenza, nei paradigmi della scienza e, in definitiva, nella nostra società, poiché in questo testo complessità e creatività sono assolutamente sinonimi.